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Insetti impollinatori:“CUSTODI” DELLA VITA UMANA26 Giugno 2024 – Orto Botanico Firenze

Insetti impollinatori:
“CUSTODI” DELLA VITA UMANA

26 Giugno 2024 – Orto Botanico Firenze

L’iniziativa “Insetti impollinatori ‘custodi’ della vita umana”, promossa da Seeds of Florence, Orto Botanico di Firenze e Fondazione Clima e Sostenibilità, sensibilizza sull’importanza degli impollinatori per l’ecosistema e la nostra sopravvivenza. Api, farfalle e altri pronubi sono essenziali per la biodiversità e la produzione agricola, contribuendo alla stabilità degli ecosistemi. Il declino degli impollinatori è causato da pesticidi, perdita di habitat, cambiamenti climatici e patogeni. L’Università di Firenze sta studiando gli effetti delle microplastiche sull’orientamento delle api, che possono interferire con la loro capacità di navigazione, e i conflitti tra api da miele e api selvatiche, che competono per le risorse alimentari, con conseguenze negative per le api selvatiche. Proteggere questi insetti è cruciale per salvaguardare l’agricoltura e garantire un ecosistema sano e produttivo. Le azioni di conservazione devono essere una priorità per assicurare la sostenibilità del nostro pianeta.

RELATORI

David Baracchi

Microplastiche ambientali: un problema emergente per gli impollinatori 

Gli impollinatori selvatici, in particolare le api, stanno subendo un drammatico declino su scala globale. Questa tendenza è stata collegata a diversi fattori di stress antropici, tra cui i cambiamenti climatici, la perdita di habitat, l’intensificazione dell’agricoltura, l’inquinamento e l’aumento della pressione da parte di patogeni e parassiti. Sebbene i pesticidi sintetici e gli agrofarmaci rappresentino una delle principali minacce per gli impollinatori, come dimostrato da numerose ricerche scientifiche, altri inquinanti ambientali, come le microplastiche, sono stati finora trascurati. In particolare, le conoscenze sull’inquinamento da microplastiche negli ecosistemi terrestri, sono ancora estremamente limitate. Solo di recente, le ricerche sugli effetti delle microplastiche sugli impollinatori hanno iniziato a mettere in luce gli impatti negativi che questi inquinanti possono avere su questi organismi e sui servizi ecosistemici da loro forniti.

David Baracchi ha conseguito il dottorato in Ecologia e Comportamento Animale nel 2012 presso l’Università degli Studi di Firenze. Ha lavorato alla Queen Mary University of London sulle capacità cognitive dei bombi e successivamente al CNRS di Toulouse e all’Université Paris 13 studiando l’apprendimento e la memoria negli insetti sociali, tra cui api e formiche. Nel 2019, grazie al Programma Rita Levi Montalcini, è tornato in Italia, fondando il suo laboratorio presso l’Università di Firenze, dove insegna Zoologia ed Etologia. Con il suo team del Cognitive and Behavioural Ecology Lab, Baracchi lavora con api da miele, bombi e vespe per svelare i meccanismi neuro-etologici e le regole comportamentali che permettono agli insetti di adattarsi all’ambiente e sopravvivere. La sua ricerca si incentra anche sull’impatto di stressori biotici e abiotici sul benessere e la cognizione degli impollinatori, mirando a sviluppare pratiche sostenibili e strategie di conservazione per le comunità di insetti sociali.


Bianca Evangelista

Agricoltura alleata degli impollinatori

L’agricoltura sostenibile ha un ruolo decisivo nel contrasto al declino degli impollinatori, fondamentali per la biodiversità e la produzione alimentare. Il loro declino è causato da pesticidi, perdita di habitat naturali e cambiamenti climatici. Ridurre l’uso massiccio di pesticidi, lo sfruttamento del suolo e le monocolture per restituire spazio alla vegetazione spontanea, controllare il loro stato di salute attraverso nuove tecnologie di monitoraggio, può mitigare il rischio di estinzione. Per sopperire alla loro diminuzione in alcuni paesi (anche in Italia) si è cominciato ad utilizzare l’impollinazione meccanica (con bracci meccanici) o manuale con l’intervento degli uomini-ape. Sono comunque una soluzione parziale al problema oltre ad essere costose e meno efficaci rispetto all’impollinazione naturale, e non possono sostituirne i benefici anche se possono aiutare a garantire rese agricole stabili mentre si lavora per ripristinare le popolazioni naturali di impollinatori.

Bianca Evangelista, fiorentina, laureata in Agraria all’Università degli Studi di Firenze, ha conseguito un master in “Food Safety Management”.  Ha collaborato per la Fondazione Clima e Sostenibilità con attività e progetti di ricerca. Ha poi continuato nell’ambito della ricerca al DAGRI (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali Università degli Studi di Firenze) con una borsa di ricerca per progetti in campo agronomico, in particolare sull’apicoltura. 


Giulia Galli

Agricoltura alleata degli impollinatori

L’agricoltura sostenibile ha un ruolo decisivo nel contrasto al declino degli impollinatori, fondamentali per la biodiversità e la produzione alimentare. Il loro declino è causato da pesticidi, perdita di habitat naturali e cambiamenti climatici. Ridurre l’uso massiccio di pesticidi, lo sfruttamento del suolo e le monocolture per restituire spazio alla vegetazione spontanea, controllare il loro stato di salute attraverso nuove tecnologie di monitoraggio, può mitigare il rischio di estinzione. Per sopperire alla loro diminuzione in alcuni paesi (anche in Italia) si è cominciato ad utilizzare l’impollinazione meccanica (con bracci meccanici) o manuale con l’intervento degli uomini-ape. Sono comunque una soluzione parziale al problema oltre ad essere costose e meno efficaci rispetto all’impollinazione naturale, e non possono sostituirne i benefici anche se possono aiutare a garantire rese agricole stabili mentre si lavora per ripristinare le popolazioni naturali di impollinatori.

Giulia Galli, agronoma, laureata in “Sustainable Agriculture”, ha lavorato nell’ambito dell’entomologia agraria e su progetti di riduzione dell’impronta carbonica della produzione agricola. Attualmente è assegnista di ricerca presso il DAGRI (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali) dell’Università degli Studi di Firenze e collabora con la Fondazione per il Clima e la Sostenibilità su progetti di ricerca e divulgazione scientifica.


Anna Beretta

Api selvatiche e api da miele: convivenza possibile?

Tra le minacce che gli apoidei selvatici si trovano a fronteggiare, come l’abuso di agrofarmaci, la frammentazione degli habitat o i cambiamenti climatici, ne esistono alcune meno evidenti. La competizione per le risorse nutritive tra api da miele e api selvatiche sembra essere una di queste. Allo scopo di indagare questa potenziale fonte di minaccia all’interno di un Parco Nazionale, nel 2022 è nato il progetto GOAL (Giannutri Open Air Laboratory). Percorrendo insieme gli step di una giornata di lavoro in campo proveremo a mostrare non solo l’importanza degli impollinatori selvatici, ma anche come si è originato e sviluppato questo progetto di ricerca.

Anna Beretta, biologa naturalista, svolge attività di ricerca partecipando dal 2024 al progetto GOAL Giannutri Open Air Laboratory (Dip. Biologia – Università degli Studi di Firenze) e di monitoraggio del calabrone asiatico invasivo (Vespa Velutina) sul territorio toscano. Da sempre appassionata di impollinatori e biodiversità promuove la divulgazione e l’educazione ambientale su api da miele e farfalle.


Lorenzo Pasquali

Api selvatiche e api da miele: convivenza possibile?

Tra le minacce che gli apoidei selvatici si trovano a fronteggiare, come l’abuso di agrofarmaci, la frammentazione degli habitat o i cambiamenti climatici, ne esistono alcune meno evidenti. La competizione per le risorse nutritive tra api da miele e api selvatiche sembra essere una di queste. Allo scopo di indagare questa potenziale fonte di minaccia all’interno di un Parco Nazionale, nel 2022 è nato il progetto GOAL (Giannutri Open Air Laboratory). Percorrendo insieme gli step di una giornata di lavoro in campo proveremo a mostrare non solo l’importanza degli impollinatori selvatici, ma anche come si è originato e sviluppato questo progetto di ricerca.

Lorenzo Pasquali, naturalista presso il Dipartimento di Biologia dell’ Università degli Studi di Firenze, dal 2022 è responsabile del progetto GOAL (Giannutri Open Air Laboratory). Specializzato in insetti impollinatori e sulle loro relazioni con le piante, in particolare farfalle e apoidei, studia la biodiversità degli insetti pronubi delle isole.

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