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Fauna ‘urbana’ nel centro storico

Fauna ‘urbana’ nel centro storico

Nel giardino dell’Orto botanico di Firenze un sentiero di osservazione per fotografare e tutelare gli insetti impollinatori

Il progetto NATCULT è un progetto di public engagement finanziato dall’Università di Firenze nell’ambito del bando UNIFI Extra 2023, dedicato a progetti di divulgazione e valorizzazione della conoscenza rivolti al pubblico non accademico e non specialistico e mira all’istituzione del primo transetto di monitoraggio per impollinatori del centro storico di Firenze, presso l’Orto Botanico “Giardino dei Semplici” di Firenze.

«Il transetto è stato formalmente inaugurato lo scorso 20 ottobre 2023 e nella giornata del 20 gennaio 2024 presenteremo ai visitatori dell’Orto i nuovissimi pannelli illustrativi nel quadro di una giornata di divulgazione e ricerca a cavallo tra le scienze umane e le scienze naturali. I visitatori potranno caricare le loro osservazioni naturalistiche in forma di fotografie, che saranno
vagliate in seguito dai ricercatori per l’identificazione delle specie.

La caratteristica speciale di questo transetto – spiega Mariagrazia Portera coordinatrice scientifica del progetto Natcult nato dalla collaborazione tra il Dip. di Lettere e Filosofia e quello di Biologia (Unifi) – è che nasce in un contesto di
profondo intreccio tra natura e cultura: l’Orto botanico di Firenze, luogo che sorge a pochissima distanza da capolavori dell’arte e della cultura rinascimentale. L’intento di NATCULT è far riflettere i visitatori dell’Orto botanico e in generale i cittadini di Firenze circa gli stretti intrecci di elementi naturali e culturali che, in modi a volte inestricabili, caratterizzano le nostre città, in particolare oggi – nell’Antropocene.»


Sono sempre più numerose le iniziative che promuovono attività di sensibilizzazione ambientale organizzate proprie all’interno di spazi urbani dove si condividono spazi naturali come fiumi, orti, parchi e giardini con una ‘fauna’ ormai urbanizzata. La fluidità degli ultimi decenni tra i due ambienti confinanti, urbs e ager, come ha influito sugli animali?

«C’è un articolo scientifico ormai molto noto, scritto qualche anno fa da Robert
Dunn e colleghi, che si intitola proprio Il paradosso del piccione e che sostiene che oggi, nell’Antropocene, l’unico modo per cercare di mantenere vivo il legame tra gli esseri umani e la natura è proprio partire dagli animali della città… Così per affezionarsi alle sorti di panda e balene lontani dobbiamo prenderci cura degli animali “cittadini” che abbiamo sott’occhio.»

Sono sempre più numerose le iniziative che promuovono attività di sensibilizzazione ambientale organizzate proprie all’interno di spazi urbani dove si condividono spazi naturali come fiumi, orti, parchi e giardini con una ‘fauna’ ormai urbanizzata. La fluidità degli ultimi decenni tra i due ambienti confinanti, urbs e ager, come ha influito sugli animali?

Ci sono molti studi che dimostrano come l’ambiente urbano abbia già apportato modifiche importanti al corso evolutivo di molte specie animali. C’è un libro molto utile e bello che mi piace ricordare: Darwin va in città. Come la giungla urbana influenza l’evoluzione, dello studioso M. Schilthuizen. Tra le pagine di questo libro incontriamo coleotteri buprestidi che, in ambiente urbano, cercano di accoppiarsi con bottiglie di birra vuote (!), cinciallegre che hanno imparato ad aprire le bottiglie di latte lasciate dal lattaio sulla soglia delle case inglesi per nutrirsi della buona panna che resta attaccata sotto al tappo, oppure passeriformi che, per farsi sentire dai potenziali partner sessuali in mezzo al frastuono della città, hanno alzato la tonalità dei loro canti… Insomma, i cambiamenti sono già in atto! Quello che a me importa particolarmente, da studiosa di scienze umane e in particolare di estetica filosofica, è come, nel contesto urbano, cambia il modo in cui pensiamo alla conservazione della natura (fauna e flora naturale) e alla conservazione della cultura, sia nella sua forma tangibile che intangibile, alla luce della loro stretta interconnessione. Inoltre, mi interessa il modo in cui cambia il concetto di bellezza che impieghiamo per rendere ragione delle nostre esperienze estetiche natural-culturali in città.

Le Pollard Walk (percorsi fissi in cui le farfalle vengono monitorate seguendo semplici regole, a cadenza regolare) saranno accessibili solo agli studiosi o anche al pubblico?


Saranno accessibili sia agli studiosi sia al pubblico, ognuno può fornire il suo contributo e i pannelli illustrativi del transetto forniscono tutte le informazioni necessarie per contribuire al monitoraggio.

Per chiunque volesse sapere di più sul progetto NATCULT potrà contattare mariagrazia.portera@unifi.it (Dilef Unifi) e leonardo.dapporto@unifi.it (Dip. Biologia Unifi). L’incontro di domani 20 gennaio sarà alle ore 10.00 presso il Giardino dell’Orto botanico di Firenze.


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