Oltre la temporalità: la Mostra propone un sofisticato dialogo estetico tra Antico e Contemporaneo
Il Museo Novecento collega attraverso l’arte paesi ed epoche differenti, antico e contemporaneo con un invito a un’osservazione critica. La mostra fotografica Beauty and desire ne è un esempio.
I fotografi Wilhelm von Gloeden, Robert Mapplethorpe e Fratelli Alinari sono i tre sguardi a confronto. Von Gloeden è stato uno dei pionieri della staged photography di fine Ottocento, la cosiddetta messa in scena.
Ada, 1982 copyright © Robert Mapplethorpe Foundation
Del fotografo statunitense R. Mapplethorpe troviamo circa cinquanta immagini che spaziano dalle figure mistiche alle nature morte. Nei suoi scatti convivono purezza ed erotismo e , perfettamente integrato, il patrimonio artistico dell’Archivio Fondazione Alinari per la Fotografia.
Con Beauty and Desire il museo Novecento crea un ponte tra fotografia di inizio secolo scorso e arte contemporanea. Quale è il file rouge che lega queste realtà?
“Creare connessioni fa costitutivamente parte del Museo Novecento. Basti pensare al dialogo tra l’architettura rinascimentale del Complesso delle Ex Leopoldine e i linguaggi del contemporaneo, che da quasi dieci anni abitano i suoi spazi” – raccontano il direttore Sergio Risaliti e la curatrice della mostra Eva Francioli – “Anche in occasione di questa mostra abbiamo voluto sondare i nessi tra le composizioni di Mapplethorpe e von Gloeden, due fotografi anagraficamente molto distanti tra loro, che hanno ricercato nei corpi di coniugare il desiderio di bellezza e la perfezione della forma.“
Antinous, 1987 copyright © Robert Mapplethorpe Foundation
Secondo Muriel Prandato, responsabile al settore multimedia e video presso la Fondazione Alinari e curatrice della mostra, il file rouge che lega queste realtà distanti è la ricerca della bellezza. “Essa unisce artisti (fotografi in questo caso) di epoche, luoghi e sensibilità diverse. Von Gloeden, i Fratelli Alinari e Mapplethorpe, con le loro immagini, esprimono la fascinazione, il senso di meraviglia che hanno provato di fronte al bello. Ciò che è bello cattura gli occhi e lì cresce come una pulsione che spinge a cercare ancora. Un desiderio ardente che si esprime con forza nelle opere, in una tensione creativa (ed erotica) che mira a questo ideale estetico: il desiderio della bellezza.”
Nelle sale del Museo le immagini degli autori sono volutamente mescolate tra loro. Com’è nata questa scelta?
Per Risaliti l’esposizione invita a una contemplazione della bellezza: “Un viaggio tra le profondità più oscure dell’animo umano e, al contempo, uno strumento neoplatonico di elevazione verso il divino. Il punto di partenza è costituito dall’osservazione del corpo – umano o scultoreo – e della natura.“
Negli anni ’40 le foto di W. von Gloeden e alcune di Mapplethorpe negli anni ’70 furono considerate pornografiche e a tratti oltraggiose. Come è cambiata la morale nel mondo artistico?
Come testimoniato anche dall’esito del processo intentato contro von Gloeden, il corpo, e in particolare il nudo maschile, costituisce sin dall’antichità un soggetto caro agli artisti e ai collezionisti. Anche in virtù di questo recupero della tradizione classica, aggiornata grazie al “moderno” mezzo fotografico, risulta oggi inappropriato associare immagini come queste alla pornografia. Così come non è possibile considerare oltraggiose le composizioni più audaci e crude di R. Mapplethorpe.
La mostra propone una curatela elegante e minimale che ripropone gli stessi toni delle fotografie.
Osserva Risaliti: “Questa volta abbiamo rinunciato alla linea editoriale del Museo che avvicina il pubblico alle opere ricorrendo ad apparati iconografici e testuali consistenti. Abbiamo preferito che fossero le opere a parlare. Il bianco e nero quasi materico delle stampe di Mapplethorpe e le complesse gradazioni di grigio delle fotografie Alinari e di von Gloeden hanno ispirato un allestimento essenziale, volto a rispecchiare e esaltare gli scatti in mostra.
Beauty and Desire è visitabile fino al 14 febbraio 2024. Il progetto, in collaborazione con la Fondazione Alinari per la Fotografia e la Robert Mapplethorpe Foundation, è curata dal direttore del museo Sergio Risaliti, Eva Francioli e Muriel Prandato.
Crediti fotografici: Beauty and Desire. Installation view, Museo Novecento, Firenze, 2023. Ph. Michele Alberto Sereni. Courtesy Museo Novecento Firenze, The Robert Mapplethorpe Foundation New York, Archivi Alinari – Archivio von Gloeden Firenze.
Autore: Gaia Carnesi